La proclamazione della fusione AIC/AICC all’Aquila nell’Ottobre del 1992 fu in realta’ la proclamazione di una fusione “de facto” in quanto, non potendosi modificare lo statuto della AIC, la “Sezione per la Crescita dei Cristalli” non poteva formalmente venire istituita. La modifica del regolamento della AIC e l’istituzione della “Commissione per la Crescita dei Cristalli” permisero pero’, in pratica, di far nascere una AIC/SCC “virtuale” che fu comunque perfettamente in grado di gestire tutti gli aspetti di interesse per la vita societaria dei crescitori, inclusi i rapporti con la IUCr e con la IOCG. Quest’ultima, tra l’altro, gia’ entro il 1992 riconobbe ed estese l’affiliazione al nuovo raggruppamento di crescitori italiani costituitosi all’interno della AIC.
L’iter che porto’ infine anche alla fusione “de iure” si concludera’ nel Settembre del 1995 quando, durante il XXV Congresso della AIC di Giardini Naxos in Sicilia, verranno approvate le modifiche di statuto necessarie per istituire le sezioni ed, in particolare, la Sezione per la Crescita dei Cristalli [60]. La storia di come dalla AICC si sia arrivati alla AIC/SCC, oggetto di questo articolo, finisce qui; la storia della AIC/SCC, che ormai entra nel suo sedicesimo anno di vita, richiederebbe infatti un nuovo articolo che non e’ detto non venga scritto in futuro.
Un breve sommario sullo stato attuale della “crescita” italiana e delle attivita’ svolte dalla AIC/SCC dalla sua istituzione si puo’ comunque trovare nell’inserto “Crystal Growth” nella presentazione della “Cristallografia in Italia” riportata in un numero della IUCr-Newsletter del 2004 [61]. Come citato in questo inserto, non tutti i crescitori italiani sono diventati membri della AIC dopo la fusione, ma molti di essi, pur non essendo soci, partecipano ai congressi annuali della AIC che prevedono sempre sezioni specifiche sulla crescita. La partecipazione di crescitori, soci e non soci AIC, e’ particolarmente elevata agli Italian Crystal Growth (ICG) Meetings, come confermano gli atti di questi convegni [46-48] che la AIC/SCC organizza all’incirca ogni quattro anni.
Dopo la fusione e’ anche continuata la serie dei convegni congiunti con le associazioni di crescita francese (GFCC) e tedesca (DGCC). Come ho gia’ avuto modo di richiamare (par.5.2(a)(b)), alcuni di questi convegni, grazie al supporto della Fondazione Donegani, poterono essere organizzati a Roma presso l’Accademia Nazionale dei Lincei [33-34].
Anche la presenza di crescitori italiani nelle organizzazioni internazionali di settore (IOCG, IUCr) e negli “advisory board” di convegni internazionali specifici (ICCG, ICVGE, ISSCG, ECM, etc) non sembra aver subito sostanziali discontinuita’ passando dalla AICC alla AIC/SCC.
Per quanto riguarda la IOCG, attualmente presieduta da Alex Chernov, Roberto Fornari, ormai crescitore “italo-tedesco” in quanto direttore, dal 2003, del Leibniz-Institut for Crystal Growth e detentore della cattedra di “crescita cristalli” all’Universita’ Humboldt di Berlino, e’ stato membro dell’Executive Committee dal 2001 al 2007; e nel 2007 e’ stato eletto vice presidente dell’organizzazione. Ed ancora, Anna Maria Mancini e quindi Nico Lovergine si sono alternati come delegati della AIC/SCC presso la IOCG.
Anche nella IUCr-Commission on Crystal Growth la rappresentanza italiana non e’ mai venuta meno, continuando con Francesca Licci (membro, 1993-1999), Roberto Fornari (chairman, 1999-2005; membro dal 2005) e Andrea Zappettini (membro dal 2008). Mi piace qui ricordare che sotto la presidenza di Fornari e’ continuata brillantemente la serie di scuole internazionali di crescita iniziata ad Erice nel 1980 (vedi par.5.2(c)) da Emanuel Kaldis; vengono infatti organizate scuole non solo in India (2001, 2003) e Sudamerica (Brasile (1999), Uruguay (2003), Messico (2005)), ma anche in Italia, continuando la collaborazione con l’ICTP di Trieste [62] iniziata nel 1986 [39].
Con questo breve “excursus” sulle attivita’ svolte dalla AIC/SCC, che fu coordinata dallo scrivente fino al 1999, quindi da Fornari fino al 2003 (anno in cui vinse la cattedra in Germania) e da Nico Lovergine fino ad oggi, questo articolo sulla vita associativa dei crescitori italiani puo’ essere concluso. A parere dello scrivente il consuntivo non e’ affatto negativo e, sempre a parere dello scrivente, ci sono tutte le premesse per un futuro, per le nuove generazioni di crescitori, ancora migliore.
REFERENZE
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