L’idea di istituire una qualche forma associativa tra gli interessati ai problemi della crescita, sia crescitori in senso stretto che caratterizzatori e/o potenziali utilizzatori, comincio’ a farsi strada nel 1970, soprattutto presso il CISE (G.Bolognesi, A.Ascoli, G.Gasparrini), l’Istituto Donegani(G.Lanzavecchia, M.Domenici) e a Parma (C.Paorici).
Fin dall’inizio si confrontarono tre diverse proposte. Una prima proposta suggeriva di aderire al Gruppo Nazionale di Struttura della Materia (GNSM) del CNR, possibilmente in stretto contatto con la Societa’ Italiana di Fisica (SIF), e di istituire un Centro di Documentazione. Una seconda proposta prendeva in considerazione l’adesione alla AIC come sezione a cui fossero garantite determinate forme di autonomia. Infine una terza proposta considerava la formazione di una associazione del tutto indipendente. Delle tre proposte, la prima sembro’ al momento riscuotere il consenso maggiore. La proposta di aderire alla AIC, inizialmente minoritaria, era sostenuta soprattutto da chi si interessava di caratterizzazione strutturale e in qualche modo gia’ interagiva con la AIC. La terza proposta, anch’essa inizialmente minoritaria, soprattutto per il timore di dover affrontare difficolta’ gestionali troppo pesanti per una piccola associazione, era caldeggiata da chi operava presso il CISE, l’Istituto Donegani e in generale presso i laboratori industriali.
Al fine di valutare quale fosse in Italia la reale consistenza della attivita’ scientifica e tecnologica associata alla crescita e se fosse giustificato arrivare ad associarsi e in che forma, si decise di organizzare un convegno a Parma, dove da qualche mese, su proposta del GNSM, il CNR aveva finalmente approvato l’istituzione del MASPEC. In data 10/11/1970, su carta intestata del “nascendo” Laboratorio MASPEC, Roberto Fieschi scriveva ai crescitori: “…Il gruppo Nazionale di Struttura della Materia del CNR intende organizzare entro i prossimi mesi a Parma un Convegno Nazionale di tipo “informativo” sulla “Preparazione e Caratterizzazione di Monocristalli e Film Epitassiali”. Finalita’ del convegno e’ soprattutto uno scambio di idee tra i ricercatori italiani delle Universita’, dei Laboratori di Ricerca e delle Industrie, interessati a ricerche sia fondamentali che applicate, legate necessariamente alla disponibilita’ di materiali monocristallini… ed al controllo di loro particolari caratteristiche… Il Convegno intende porre le premesse per un possibile coordinamento delle informazioni tra i gruppi; tale coordinamento potrebbe prevedere … la costituzione di un Centro di Documentazione aperto a tutti gli interessati…”.
Il Convegno, di cui mi fu chiesto di coordinare i lavori, si tenne il 5-6 Aprile 1971 presso l’Istituto di Fisica di Parma. Vennero presentate tredici relazioni, di cui sette su tecniche di crescita gia’ operative in Italia e sei su metodi di caratterizzazione variamente finalizzati, da relatori provenienti dal CISE (3), dall’EURATOM di Ispra (1), da gruppi operanti sia presso istituti e centri CNR [MASPEC(1), GIFCO-Firenze(1)], che presso universita’ [Cagliari(1), Parma(1), Firenze (2), Catania (2), Modena (1)]. A conclusione di una tavola rotonda sulla situazione nazionale relativa alla preparazione di materiali monocristallini, venne deciso di procedere verso la formazione di un Centro di Documentazione nell’ambito del GNSM.
Ma le cose dovevano andare diversamente. In occasione del terzo congresso internazionale di crescita (ICCG-3), tenutosi a Marsiglia il 5-9/7/1971, nasce la IOCG, intesa come federazione internazionale di associazioni nazionali di crescita. Sei associazioni nazionali sono gia’ riconosciute e affiliate a Marsiglia (USA, UK, Giappone, Francia-Belgio, Svizzera, Israele). Oggi, nel 2008, le associazioni affiliate alla IOCG sono venticinque. I crescitori italiani vengono a conoscenza della nascita della IOCG, e che quest’ultima e’ pronta a considerare l’affiliazione di altre associazioni nazionali qualora costituite, grazie alla bozza di regolamento della IOCG approvata a Marsiglia e riportata in Italia da ricercatori del CISE (G.Bolognesi). A questo punto la proposta di fondare una associazione di crescita autonoma, tale da potersi affiliare alla IOCG, diventa predominante anche se la possibilita’ che tale associazione sia nello stesso tempo un gruppo o sezione di associazioni italiane piu’ vaste non viene accantonata. Viene infatti fatto notare che nel regolamento della IOCG questa possibilita’ e’ prevista dall’art.VII/3 che recita: “Other Affiliations. Due to the inter-disciplinary character of the IOCG, a chartered National Organization of IOCG may at the same time be part of one or any other recognized existing learned Societies in the respective country. The constitution of the group should, however, be compatible with a dual or multiple allegiance…”. Sulla base di quanto sopra venne deciso di puntare su una associazione autonoma, ma in qualche modo collegata al GNSM e venne chiesto ai crescitori del MASPEC di farsi tramite affinche’, durante l’Assemblea Generale del GNSM, prevista a Roma per fine Settembre 1971, i crescitori potessero riunirsi e discutere su come arrivare alla costituzione della AICC. In tal senso fui personalmente incaricato di contattare, a nome di diciannove crescitori italiani, il presidente del GNSM, Giovanni Boato, a cui scrissi in data 15/9/1971. I tempi stretti non permisero, malgrado la risposta positiva di Boato, di tenere a Roma la riunione, che fu spostata all’Aquila, grazie ai buoni uffici del GNSM, a latere del Congresso Annuale della Societa’ Italiana di Fisica, il 26 Ottobre 1971.
I crescitori riunitisi all’Aquila, inclusi quelli presenti per delega, si costituirono in “Comitato Promotore” della costituenda associazione e nominarono un “Comitato Organizzatore Ristretto” (P.Manca, A.Ascoli, C.Paorici) a cui fu demandato di mettere in esecuzione quanto approvato durante la riunione stessa, in particolare di stendere una bozza di statuto, di convocare entro i primi mesi del 1972 una assemblea costituente e di valutare i problemi legali pertinenti all’istituzione di una associazione. Fu anche raccomandato di prendere contatti con la IOCG in vista di un possibile riconoscimento della futura AICC e di sondare sia il GNSM che (in alternativa) la AIC al fine di valutare se la costituenda associazione avesse potuto configurarsi come sezione o sottogruppo al loro interno, senza pregiudicare l’affiliazione alla IOCG.
Entrambi i sondaggi, per varie ragioni, non ebbero esito positivo. E’ comunque interessante richiamare quei primi contatti dei crescitori con la AIC, in cui fui allora direttamente coinvolto come segretario del comitato ristretto.
In data 13/12/1971 inviavo all’allora presidente della AIC, Giovanni Cocco, una lettera in cui lo informavo delle intenzioni dei crescitori di associarsi, scrivendo tra l’altro: “…Le sarei grato se volesse darmi un parere in merito alla possibilita’ ed agli eventuali vincoli che una nostra associazione alla Vs. Societa’ comporterebbero. Mi sarebbe inoltre di grande utilita’ una copia del Vs. statuto e/o dei Vs. regolamenti interni, in particolare per quanto riguarda la definizione di socio appartenente alla Societa’ Italiana di Cristallografia…”. Purtroppo la risposta a questa lettera, che avrebbe forse permesso di anticipare di venti anni la fusione tra AIC e AICC, non arrivo’ se non il 18 Agosto 1972, vale a dire circa cinque mesi dopo la fondazione della AICC. Tale risposta fu inviata dal compianto Mario Mammi, allora segretario della AIC, che informava i crescitori che “la AIC aveva una posizione di massima apertura verso quei settori della ricerca che non aveva mai coltivato o che erano affini o limitrofi alla cristallografia (strutturale e non) in senso lato…”. Si auspicavano inoltre contatti diretti, sia ufficiali che informali, e veniva anche suggerito,